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Le piattaforme di welfare come strumento di sviluppo delle Cooperative Sociali

Il concetto di adottare piattaforme di welfare per le cooperative sociali riflette la necessità di adattarsi ai cambiamenti e innovare per affrontare le sfide della cooperazione sociale.  Il cambiamento delle cooperative sociali merita questa grande trasformazione oppure no?!

Ci sono due scuole di pensiero, la più valida è che se non si cambia si muore. La proposta di standardizzare i servizi in diverse zone e adottare un approccio orizzontale, (con tutti responsabili di piccole aree), sembra portare a una maggiore autonomia e flessibilità nell’erogare i servizi. Questo potrebbe migliorare la gestione interna e semplificare i processi, consentendo alle cooperative di adattarsi meglio alle esigenze delle persone assistite.

Il valore strategico di una piattaforma di welfare in questo contesto può essere evidenziato attraverso l’innovazione sia di prodotto sia di processo. 

Innovare nel prodotto potrebbe significare offrire servizi digitalizzati come prenotazioni, gestione automatizzata, fatturazione, pagamenti, e persino l’uso di crowdfunding per sostenere progetti specifici.

D’altro canto, l’innovazione di processo riguarda la trasformazione di come vengono erogati i servizi, con un focus sull’efficienza e sulla decentralizzazione delle responsabilità.

Un esempio pratico potrebbe essere una piattaforma di welfare per la cooperativa di psicologi. La piattaforma potrebbe consentire alle persone di prenotare sessioni di consulenza online, gestire appuntamenti e pagamenti in modo efficiente, e magari anche sostenere progetti specifici attraverso il crowdfunding.

Inoltre, la promozione di queste piattaforme è cruciale per farle conoscere e ottenere adesioni, andando oltre la mera presenza sui social media e focalizzandosi sulla comunicazione del reale valore aggiunto che offrono alle cooperative sociali e ai loro beneficiari.

Ma quante e quali sono le piattaforme di Welfare attive nei servizi di cura in Italia?

La mappatura di WePlat ha portato all’individuazione di 127 piattaforme: 55 nel settore salute, 8 nell’educazione e cura dell’infanzia, 6 nell’assistenza sociosanitaria e 58 trasversali ad almeno due di questi ambiti. Complessivamente, il 75% offre servizi nell’ambito della salute, il 51% nell’educazione e cura dell’infanzia e 50% nell’assistenza sociosanitaria.

Una peculiarità delle piattaforme nei servizi di cura è l’assenza di grandi player internazionali: le piattaforme multinazionali con casa madre all’estero sono solo 11. Tra le 116 piattaforme italiane, 80 hanno sede al nord, di cui 36 a Milano. Le piattaforme che erogano il proprio servizio su tutto il territorio nazionale sono 94, 12 delle quali sono attive anche all’estero. Un altro dato rilevante riguarda la scarsa presenza di piattaforme a governance cooperativa: sono solo 11, nonostante l’alta presenza di cooperative tra i fornitori di servizi.