Personal Branding
Nell’era della comunicazione digitale fare Personal Branding è indispensabile per ‘farsi una reputazione’, ovvero per sfruttare al meglio la propria Brand Identity. Sfortunatamente molti manager e professionisti si cimentano nelle attività di Digital Branding in maniera sbrigativa con lo scopo di riempire spazi che, spesso, poi restano vuoti.
Per fare Personal Branding è dunque necessario impostare un’adeguata strategia di Brand Image che sottolinei gli aspetti positivi, i punti di forza, la vision e la mission dell’azienda. In sostanza è necessario che tutte le attività sul web rappresentino la miglior immagine che l’azienda vuol dare di sé ai suoi potenziali clienti.
La reputazione è molto importante per il proprio Brand e ci sono alcuni errori da evitare, ecco i nostri consigli:
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Non confondere lo scopo del Personal Branding
Jeff Bezos disse: “Il Personal Brand è quello che le persone rimaste dicono di te quando esci da una stanza”.
Bisogna saper interpretare questa citazione: oggigiorno far Personal Branding stimola i nostri clienti e i potenziali a parlare di noi nel bene e nel male.
Lo scopo è ovviamente quello di far sì che parlino prevalentemente bene noi, in modo tale da rafforzare la Brand Image.
Come far in modo che parlino bene di noi? Attraverso precise strategie di Digital Marketing!
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Sottovalutare il monitoraggio delle attività sul web
Il web è uno strumento potentissimo che ci consente di svolgere diverse attività, dal postare le nostre foto personali sui social all’ordinare la colazione d’asporto che ci consegneranno direttamente a casa.
In particolare, il web è uno degli strumenti più potenti per le attività di Branding, difatti ci consente di promuovere il nostro marchio, di raccontarsi come azienda e, soprattutto di coinvolgere i nostri “spettatori”.
Tutte le visualizzazioni, le reazioni, le interazioni, ecc., sono dati importantissimo da non sottovalutare poiché il loro monitoraggio ci è indispensabile per le nostre attività di Marketing.
Monitorare i dati è semplicissimo: esistono diverse applicazioni free e a pagamento da poter utilizzare per leggere, gestire e archiviare i dati.
Lo scopo di questa operazione? Migliorare il proprio Brand.
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Troppi contenuti di bassa qualità
Il web è anche pieno di dirigenti e professionisti tutti uguali: un esercito di cloni che usano tutti gli stessi strumenti, la stessa comunicazione, le stesse frasi fatte che non interessano a nessuno.
Quando si fa Personal Branding la comunicazione deve esser efficace, dunque serve differenziarsi dai concorrenti, puntando sul dare valore.
In questo modo si eviterà la commoditizzazione (se siamo tutti uguali, la differenza la farà il prezzo, ovviamente al ribasso) e si punterà alla memorizzazione (se resto impresso a qualcuno sarà più facile che mi scelga tra la concorrenza.)
Come distinguersi? Se fai troppo, non fai nulla davvero bene. Se fai troppe cose diverse perdi di credibilità.
Serve moderazione e strategia: pochi contenuti di qualità sono molto più efficaci di un minestrone di cose “spot” (promozioni in stile pubblicità da mercato).
Bisogna comunicare! Bene, ma che cosa comunicare? Con il piano editoriale: contenuti con i quali puoi arricchire il tuo blog e le bacheche di LinkedIn, Facebook, Twitter, Instagram, oppure i contenuti WHO, dove parli racconti la tua azienda, i contenuti WHAT, dove parli delle soluzioni che offre la tua azienda e infine i contenuti WHY, ovvero perché sceglierti.
Non dovresti parlare di te o venderti a tutti i costi: devi parlare del pubblico, di quello che interessa davvero a chi legge: i suoi bisogni, i suoi problemi, i suoi sogni e le sue paure.
Scopri come fare Digital Branding al meglio grazie ai nostri Workshop in partenza il 3 Ottobre.