Il mondo ICT ha fortemente contribuito ad aumentare l’automazione e la digitalizzazione nel settore della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), per esempio attraverso: digital trasformation, mobility , intelligenza artificiale, cloud e big data.
I big data sono dataset esterni all’impresa ma correlabili con diversi aspetti di business; il problema però si pone sull’estrazione di informazioni utili da moli di dati sterminati in forma grezza.
Le GDO hanno oggi un disperato bisogno di strumenti di Business Intelligence per l’analisi del proprio business. Infatti, sono troppi i dati da gestire e tabelle (di qualsivoglia Database, per non parlare di excel!) non sono più sufficienti; le tecnologie legate ai Big Data consentono di lavorare su una mole enorme di dati che ogni giorno i touchpoint digitale della Grande Distribuzione Organizzata producono, dal comportamento d’acquisto allo storico delle vendite in real time. L’attuale visione del dettaglio (seppure necessaria in certi contesti) non permette una visione panoramica o qualitativa con gravi ripercussioni nella capacità decisionali degli analisti incaricati.
Purtroppo le GDO storicamente non hanno, per ovvi motivi visto che la natura del proprio business è ben diversa, un bagaglio tecnologico che permetta loro di dominare il mondo del data Analytics. Oggi esistono grandi realtà che lavorano ancora con Excel!
Tuttavia piano piano si incomincia ad apprezzare l’esigenza di utilizzo di potenti strumenti di Business Intelligence (BI) come QlikView e QlikSense e se ne avverte l’urgenza.
Il Business Intelligence è penetrato quindi con autorità anche in questo settore come in tantissimi altri.
Per la Grande Distrubuzione Organizzata è fondamentale il controllo di tutte le ramificazioni presenti sia dal punto di vista del business che dei sistemi informativi, dunque è necessario disporre in ogni momento dei dati relativi all’andamento delle vendite e quelli sul funzionamento della catena del valore, in modo da garantire fluidità sia ai processi operativi che strategici. La Business Intelligence consente di identificare tutti i parametri necessari ad elaborare soluzioni efficaci attraverso i big data, mediante visualizzazioni grafiche, anche complesse, ma di immediata comprensione in modo rapido ed efficace.
La formazione in questo contesto riveste un ruolo critico in quanto i business user e gli analyst di queste realtà non hanno al momento il background necessario per sfruttare le grandi oppurtunità che detti strumenti offrono e un training ad hoc e condotto da professionisti con esperienza è fondamentale per il successo dell’integrazione di un progetto di BI in azienda.
Tra le diverse soluzioni di Business Intelligence, Qlik Sense in particolare può essere considerata la piattaforma del futuro, esempio più emblematico di un tool con un design moderno e concepito per un self-service data analytics facile, immediato e flessibile, con API ampiamente proiettato verso il predictive analytics (analisi predittiva).
Per ultimo è importante ricordare che gli strumenti di BI non sono pensati per escludere o rimpiazzare strumenti ed applicazioni correnti, ma per affiancarli. Per esempio una soluzione SAP può solo trarre vantaggio dalla presenza di un Qlik Sense in ditta, la prima gestisce l’input e la gestione dei dati in ingresso (scrittura/aggiornamento dati), la seconda gestisce l’output e la gestione della uscita (lettura/interpretazione dati).